Diplomatico italiano. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza, esercitò
la professione di magistrato a Chambery. Entrò quindi nella diplomazia
sabauda durante il Regno di Vittorio Amedeo II: nel 1703 venne inviato in
Svizzera, nel 1711 si recò a Vienna per la questione dei feudi delle
Langhe e nel 1713 prese parte, con il marchese Solaro del Borgo, al congresso di
Utrecht, nel corso del quale riuscì ad ottenere dall'Inghilterra, che non
era stata in grado di far avere la Lombardia ai Savoia, la cessione della
Sicilia al Piemonte. Al congresso di Baden del 1714 fece inserire nel trattato
conclusivo un articolo che garantiva l'Italia da un'ulteriore penetrazione
austriaca nella penisola. In seguito ebbe un ruolo di primo piano nella
controversia che oppose il Regno sabaudo alla curia romana. Nel 1717 Vittorio
Amedeo III lo nominò segretario di Stato agli Interni (Montmélian,
Savoia 1659 - Torino 1730).